martedì 20 maggio 2014

Il destino degli ostunesi non è cinico e baro.

È difficile essere coraggiosi in democrazia, è complicatissimo diventarne responsabili. L’eroismo, così come la viltà, appartiene di diritto allo stato di emergenza. quando bisogna per forza scegliere tra bianco e nero, libertà e tirannide. O addirittura quando si fondano regimi e repubbliche con lo sguardo ispirato e rivolto alle generazioni future. È  più complicato essere animati da senso di responsabilità quando vige una democrazia in buona salute con un clima regnante di mediazione e compromesso... in quei momenti non c'è bisogno di coraggio; viene prontamente sostituita dalla ricerca del consenso e della legittimazione e dalla soluzione di policy maggiormente condivisa.
Uno strumento che alla fine dei conti è quello che “dovrebbe” rendere la democrazia un sistema migliore degli altri: una tutela delle istituzioni e delle comunità nei confronti dei colpi di testa di politici pronti a esibire il gesto eroico. Il problema è l'uso del condizionale...dovrebbe...perchè la democrazia se la passa maluccio.
E in questi casi al posto del coraggio entra in campo il cinismo, ovvero l'esaltazione della sfiducia, la predica della rassegnazione come abito morale, la celebrazione della mangiatoia  sormontata dallo slogan "è tutto un magna magna" come simbolo nazionale.
Allora si deve e si può realizzare il partito che non c'è che domani potrà valorizzare le potenzialità di una città molto migliore di come la raccontano o ce la raccontiamo. E quel partito siete voi. Gaetano Salvemini rispondeva a chi diceva che gli italiani sono fatti così e la botte non può dare che il vino che ha…« sissignori gli italiano sono quelli che sono ma grazie al cielo non tutti allo stesso modo.. alcuni sono fatti diversamente».
Salvemini rispondeva così nel ‘47 e la distanza temporale serve solo ad amplificare in maniera esponenziale quel magna magna sopra la mangiatoia. Si respira dovunque una sorta di obbligo al cinismo, nessun limite al degrado estetico, il retroscenismo, l'arte dello scandalizzarsi. Tutti in questo finissimo ruolo si ritrovano uniti. Il partito del dito contro avrebbe risultati bulgari, una apoteosi. Ma in sostanza è la storia di uno sciopero, lo sciopero delle menti, stop al motore dell'uomo e quindi del mondo.
Ma a questo punto sembra necessaria una difesa dell’individualismo , quell’uno che grida, quella risposta che dice che venga premiato il merito e l'ostinazione  a non ricadere nell'altro, nella “delegatio non pedita” per costruire una nuova società meritocratica, e positivamente egoista.
Se questa trama è semplicistica e perchè lo è. la semplicità è l'essenza di ogni cosa efficace.

I selfmade, i lucidi, gli onesti, gli insicuri, i rapaci. Questi sono la natura dell'uomo. Ma l'intervento singolare di tutti serve a fornire un ideale regolativo per trasferire nella pratica un sistema di valori.
Stiamo attraversando e attraverseremo la fase politica più interessante, alleanze, programmi, candidature, un nuovo consiglio, trattative private, eventi pubblici, annunci, appelli, assemblee, interviste, dibattiti sondaggi, decisioni, discorsi, ma con delle rilevanti novità…voi … persone interessate che  vogliono seguire il percorso politico, è questa la vera ricchezza che una città porta in sé…il senso di appartenenza di una moltitudine appassionata portavoce del proprio destino.
Carlo Saponaro

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