martedì 4 febbraio 2014

CS Ostuni: Rinunciare alle primarie è scelta miope.

Uno dei tratti di maggiore dirompenza rispetto al passato del più rappresentativo partito del centro-sinistra italiano, il PD, può sicuramente individuarsi nella sua vocazione innata alla scelta dei propri candidati mediante l’utilizzo dello strumento delle primarie, caratteristica che ne ha segnato il tratto distintivo rispetto ad un centro-destra di più marcata impronta leaderistica e padronale.
Non si può negare che l’esercizio della predetta modalità di selezione dei candidati, quando sviluppata in senso favorevole alla massima partecipazione, abbia senz’altro contribuito al riavvicinamento dei cittadini alla vita politica, rinnovato il loro entusiasmo, seppur momentaneo, verso un settore, quello politico, in costante abbassamento d’indice di gradimento.
Ebbene, non si capisce per quale ragione,  il PD di Ostuni, in questi giorni, sia di ben altra opinione.
Le prossime elezioni amministrative di scena nella città bianca si pongono a valle di tre legislature che hanno visto il centro-sinistra vincente in ragione di una costruita e conservata unità, maturata nell’ambito di un percorso politico che volge, oggi, al termine.
Ora come non mai, perciò, occorre rinnovare i propositi di quell’unità, cifra distintiva della coalizione, potendo solo in tal modo garantire il successo del centro-sinistra sia elettorale che amministrativo.
Va certamente colta l’occasione di aprire la maggioranza alle forze e ai movimenti di nuova costituzione, che non hanno avuto modo per loro scelta, o per scelta degli elettori, in passato, di far parte della coalizione che ha amministrato la città.
Ma perché la fisiologica fase di rinnovamento politico che segue alla fine di un ciclo risulti proficua, va  sapientemente  ricondotta nei binari dell’utile sintesi, onde evitare la dispersione delle energie positive ed ogni spiacevole epilogo elettorale.
A tal fine, uno degli imprescindibili passaggi, è certamente quello della scelta condivisa del candidato sindaco, operazione che comporta il vaglio dei programmi e delle proposte dei soggetti che si sentono pronti ed in grado di ricoprire un ruolo di grande responsabilità, quale quello di primo cittadino.
Di fronte a due diversi candidati, entrambi meritevoli, l’avv. Nicola Santoro ed il prof. Francesco Saponaro, espressione delle due maggiori forze della coalizione in termini elettorali, perché non affidare la scelta all’elettore, perché non farsi portatori di un metodo il più democratico possibile, perché arroccarsi dietro l’affermazione del proprio candidato sulla scorta di presunte superiorità rispetto all’avversario?
L’ottusa insistenza di qualcuno nell’affermare aprioristicamente la bontà della propria scelta rispetto a quella del proprio compagno, la negazione del confronto sul campo dei programmi e del radicamento territoriale sono scelte perdenti, per tutti.
L’idiosincrasia verso la competizione delle primarie va, probabilmente, ricercata nei retaggi e nelle riserve di chi, forse perché non abituato ad una vita politica di condivisione e discussione, intravede in queste elezioni un barlume di illusorio riscatto identitario, destinato, però, inevitabilmente, alla sconfitta.
Se il partito Socialista e le Liste Civiche avessero ragionato allo stesso modo, in termini meramente utilitaristici ed egoistici, avrebbero ben potuto evitare il confronto con il PD preventivamente, scegliendo sin da subito un percorso autonomo, sicuri di un peso elettorale più cospicuo rispetto all’alleato. Ma, evidentemente, dietro la scelta di continuare il percorso unitario vi è la meditazione di una strategia politica ben più lungimirante, dettata dalla consapevolezza che solo la vittoria permette l’affermazione dei propri programmi e delle proprie idee, non volendo derubricare la partecipazione al confronto elettorale a sterile testimonianza.     
Ed allora perché non conseguire con la celebrazione di appassionanti elezioni primarie la tanto agognata unità e l’affermazione del candidato che mostri di più saper coinvolgere, appassionare, convincere l’elettorato, di essere la persona giusta a guidare il centro-sinistra ostunese, nelle sue diverse componenti, nell’azione amministrativa dei prossimi anni.

E’ indubbio che così facendo si darebbe smalto e vigore ad un progetto politico nuovo, che, sulla spinta del gradimento espresso dal popolo delle primarie, giunga sicuro alla vittoria delle prossime elezioni.
Giuseppe Tanzarella e Antonio Zurlo

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